Pubblico Impiego: la pensione segue il trattamento dei dipendenti attivi

Buone notizie per gli ex dipendenti del pubblico impiego che, da troppi anni, vedono bloccata la loro pensione nonostante l’aumento del costo della vita.

pensioneLa Corte dei Conti della Puglia, infatti, con una recente di gennaio 2018 ha condannato l’INPS – Gestione ex INPDAP a riconoscere ad un pensionato pubblico la perequazione della sua pensione, collegando il trattamento di quiescenza erogato ai miglioramenti economici concessi al personale di pari qualifica e anzianità in servizio.

I giudici contabili, con una ampia e articolata motivazione, hanno rilevato come il blocco sostanziale delle pensioni nel settore pubblico abbia generato uno scostamento profondo tra i due tronconi del trattamento retributivo (quello di attività e quello pensionistico) con conseguenza negazione di quel principio di solidarietà tra lavoratori e pensionati che è contenuto negli articoli 36 e 38 della Costituzione.

In ragione di questo e vista la progressiva difficoltà ad affrontare un costo della vita sempre crescente da parte dei pensionati pubblici, la Corte dei Conti ha ritenuto di dover intervenire per riconoscere giudizialmente questo diritto, in ragione della mancanza nel nostro ordinamento di un meccanismo legislativo adeguato che consenta di ancorare automaticamente il trattamento pensionistico a quello dovuto per il personale in attività.

Si tratta di una pronuncia di straordinaria importanza che può aprire la strada al riconoscimento di questo diritto per moltissimi pensionati del pubblico impiego che potrebbero vedersi riconoscere, promuovendo un’apposita azione dinnanzi alla Corte dei Conti, importanti adeguamenti della pensione, anche in ragione dei recenti rinnovi contrattuali (con conseguenti aumenti stipendiali) per tutto il comparto pubblico.

Chi fosse interessato a maggiori informazioni su questa questione può compilare il modulo sottostante:

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